Domenica scorsa sono stato a Marzabotto in rappresentanza di Regione Liguria alla commemorazione per il 75 anniversario dell’eccidio.
Era la prima volta per me in quel luogo, carico di simboli. Due immagini, forse minori rispetto al contesto, mi hanno colpito. All’ingresso del sacrario, dove sono ricordate le oltre 780 vittime dell’eccidio sono poste le targhe di alcune città, sorelle gemelle di pulizie etniche, di eccidi, della ferocia del nazismo e delle tirannie. Coventry, Londra, Srebrenica, la risiera di San Sabba, Auschwitz, Halabja. E l’altra è poco al di fuori del sacrario, in un angolo: una targa segnala la presenza in quel luogo di un pegno, una porzione della terra di Stalingrado, contro cui si infranse il furore nazista.
Ecco, proprio in questi luoghi si può capire bene che nazismo e comunismo non possono essere parificati. E gli interventi degli oratori ufficiali sono partiti proprio da questo aspetto.
La sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi ha spiegato in pochi minuti il perché il Parlamento Europeo ha scelto una strada sbagliata e pericolosa nella parificazione
Il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, ricordando la storia di suo padre combattente contro il nazismo, ha accolto l’invito a condannare la mozione del parlamento europeo e ad aprire un confronto sulla memoria e sulla difesa dei valori europei.