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Caos treni: va riscritto il contratto con Trenitalia.

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La giornata del 16 agosto di caos nella rete ferroviaria ligure, con oltre 23 treni cancellati “per esigenze di servizio”, è stata una pagina nera della nostra regione. Una figuraccia, con un danno notevole a pendolari, turisti e all’immagine della nostra Regione.

Alla base c’è il contratto di Servizio tra Regione Liguria e Trenitalia firmato a gennaio dello scorso anno, tra toni trionfalistici e annunci di investimenti. Un contratto di 15 anni, pieno di lacune ed eccessivamente favorevole a Trenitalia, che ha determinato tempi, modi e sviluppo del servizio.

In quegli stessi giorni, la Commissione Trasporti di Regione Liguria aveva stilato, su nostra proposta, una serie di raccomandazioni sul contratto di Servizio di Trenitalia; tariffazione, penali, responsabilità, kilometraggi, sostituzione dei mezzi. Molte di queste raccomandazioni non sono state considerate.

Ora, a più di un anno di distanza dalla firma del Contratto di Servizio leggiamo che l’Assessore Regionale vuole recedere dal contratto. Ma il fatto sembra più una boutade che altro.

C’è una forte responsabilità della Regione: Innanzitutto una omissione di vigilanza e di controllo visto che questo è il ruolo che ha la Regione sul trasporto regionale ferroviario. Non ci si può rendere conto che un problema esiste solo dopo che è esploso, in questo caso dopo almeno una settimana di continue soppressioni e disagi che hanno penalizzato pesantemente pendolari e turisti. La verità è che da tempo i sindacati lamentano carenze di organico per i treni regionali che sono state totalmente ignorate da Trenitalia (salvo scaricare sul personale i disservizi di questi giorni) nell’inerme e colpevole silenzio della Regione. A questo si aggiunga che non vi è alcuna politica di riduzione dei tempi di percorrenza, aumento dell’efficienza del servizio, aumento della quantità del servizio, miglioramento delle linee più deboli come quelle verso l’entroterra, potenziamento del ruolo di terzietà e controllo della Regione a partire proprio dalla verifica dei disservizi e dalla trasparenza sulle penali.

L’Assessore Berrino ha scritto una lettera a Trenitalia, ma non serve fare la voce grossa dopo aver firmato un contratto cosi controproducente per gli utenti liguri.

Su questo hanno ragione i comitati pendolari che in una nota hanno sottolineato tutti questi aspetti

A seguito del disastro del 16 agosto, che ha visto la cancellazione di 23 treni, colpendo non solo l’immagine turistica della Liguria, tanto cara all’Assessore Berrino, ma anche la vita di chi si doveva presentare regolarmente al lavoro, Comitato Pendolari del Levante Ligure, Comitato Difesa Trasporti Valle Stura e Orba, Comitato pendolari SV-GE, Comitato delle Cinque Terre e WWF Italia Liguria chiedono in primo luogo alla Regione Liguria che siano resi noti i dati relativi ai ritardi dell’anno in corso e quale sia l’ammontare e la tempistica dei rimborsi, e che siano di nuovo convocati i tavoli tecnici, spariti come i treni soppressi ormai dall’anno 2018, che devono diventare uno dei luoghi di condivisione ed elaborazione delle scelte, non di “calata dall’alto” di scelte già prese. 


Ricordiamo all’Assessore Berrino che la vigilanza sull’operato dell’impresa ferroviaria non deve essere un evento sporadico a seguito di eventi che trovano eco sui media, ma va coltivata quotidianamente, anche in occasione di disservizi non meno gravi, come i frequenti “guasti temporanei agli impianti di circolazione” accaduti più volte negli ultimi mesi, che hanno bloccato il servizio per ore. 


Tali recenti disservizi, però, non solo non hanno visto analoga attenzione da parte dell’Assessore, ed a causa delle regole del Contratto di Servizio firmato dalla Regione, essendo “causa esterna all’impresa ferroviaria”, non comportano penali per Trenitalia. 


Ancora ad oggi, tra l’altro, manca trasparenza sulle conseguenze in termini di penali per l’impresa ferroviaria rispetto al gravissimo “gelicidio” del 2018. 
Ci conforta sapere che la Regione ipotizzi in caso di eventi simili a quelli avvenuti il 16 agosto scorso la rescissione del contratto con Trenitalia, ma facciamo presente all’Assessore Berrino che quel Contratto non avrebbe dovuto essere nemmeno firmato, essendo del tutto svantaggioso per utenti e Regione, e che non da oggi ne richiediamo la totale riscrittura. 


Quindi ben venga un’auspicata rescissione e una sua riformulazione – regole ed obiettivi – ma senza dover aspettare un altro evento come quello di Ferragosto. Ricordiamo infine all’Assessore che la vigilanza sull’impresa ferroviaria si esercita anche con il leale confronto con le organizzazioni degli utenti e le associazioni portatrici di interessi diffusi, e con le puntali risposte alle domande da loro poste, risposte anch’esse inspiegabilmente non pervenute, come i 23 treni del ponte di Ferragosto.

La strada più giusta sarebbe la rinegoziazione del contratto, aprendo una nuova procedura di confronto con associazioni, sindacati, comitati di pendolari. Per un contratto di servizio più utile agli utenti liguri.

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