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Approvata all’unanimità la legge sull’edilizia verde

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Il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità la proposta di legge sull’edilizia verde presentata a maggio 2019. La legge – firmata da tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione – contiene misure per favorire l’efficienza energetica nel settore residenziale, punta a rilanciare l’edilizia, semplificando l’iter burocratico di chi decide di migliorare l’efficienza energetica nella propria abitazione: un circolo virtuoso che crea lavoro e produce anche effetti positivi sull’ambiente, abbattendo le emissioni.

Questa legge nasce da due esigenze: dare una risposta a un settore in forte difficoltà come l’edilizia e fornire un contributo concreto alla riduzione dell’inquinamento atmosferico.

Il settore residenziale è tra le principali fonti di inquinamento atmosferico in termine di emissioni di anidride carbonica. Recenti analisi sottolineano che le case inquinano fino a sei volte più delle auto e delle fabbriche. E che meno l’edificio è recente, più è inquinante. 

L’analisi del patrimonio edilizio ligure fotografa inoltre che, prima dell’approvazione della Legge 373/76, che ha introdotto i principi di contenimento di consumo energetico negli edifici, è stato realizzato il 72% degli edifici/unità immobiliari di carattere residenziale, il 90% dei quali risulta in classe energetica G, la più inefficiente dal punto di vista energetico. 

A titolo di esempio, gli ultimi edifici di nuova costruzione (periodo 2011-2014) “consumano” 55 kWh per metro quadro. Gli edifici costruiti prima del 1976 invece consumano 185 kWh per metro quadro, più di tre volte. La media regionale di consumo energetico annuo a metro quadro è di 176kWh, per tutto il patrimonio edilizio ligure. 

Quindi quasi tutte le case e quasi tutti gli appartamenti sono classificati in ‘classe G’, la meno efficiente di tutte”. Un’abitazione poco efficiente sotto il profilo energetico disperde più calore e quindi produce bollette più alte e maggiore inquinamento. Ma se per finanziare gli interventi di efficientamento esistono bonus e incentivi nazionali, molti vengono scoraggiati dalla lunghe e complicate procedure amministrative.

La legge interviene proprio per rendere più semplice e rapido questo iter.

Per questa ragione, la proposta di legge introduce una procedura di semplificazione per gli interventi nelle singole unità abitative, abitabili e agibili, di modo da facilitare gli interventi di efficientamento energetico dall’interno. Lo fa attraverso una semplificazione dei regimi di tolleranza nelle altezze e negli spazi esistenti per consentire di ottenere un salto di almeno due classi energetiche degli edifici, oltre che il rispetto dei requisiti di prestazioni energetiche previsti dalla normativa nazionale.

L’idea è fornire un regime di tolleranza rispetto alle altezze minime degli appartamenti (2,70 metri: la misura più diffusa sul nostro territorio), consentendo proprio uno sconto in altezza a chi migliora di due classi energetiche la propria abitazione (e quindi, per esempio, passa da G a E). Una procedura semplificata che prevede la presentazione di un progetto di intervento, edilizio o sugli impianti, e il deposito dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) prima e dopo i lavori, in modo che si verifichi l’effettivo raggiungimento dell’obiettivo del miglioramento di due classi energetiche. La legge è pensata in particolar modo per consentire gli interventi nei singoli appartamenti dei condomini, dove è più difficile operare.

I risparmi in bolletta e la riduzione dell’inquinamento sono significativi: un miglioramento di due classi abbatte di un terzo costi e emissioni.

Rendere più efficiente un appartamento ha lo stesso impatto di piantare 30 nuovi alberi

I vantaggi della legge sono evidenti:

  • Il miglioramento della classe energetica delle unità immobiliari comporta un minor inquinamento, ridotto del 33% Ad esempio, per un medio appartamento il risparmio di emissioni climalteranti è pari a quelle assorbite da circa 30 alberi ogni anno.
  • Costituisce un risparmio per i proprietari, perché la riduzione dei consumi impatta sulle bollette e sui costi vivi dell’abitazione, anche questo per circa un terzo.
  • E’ anche un elemento positivo per il valore dell’unità immobiliare oggetto dell’intervento, che recenti studi ipotizzano attorno al 10%.
  • La procedura di semplificazione consente di far accedere molte unità abitative agli incentivi previsti dalla normativa nazionale e ai positivi impatti sull’occupazione.

L’impatto più positivo potrebbe essere sull’occupazione. La crisi del comparto dell’edilizia affligge anche la nostra Regione da più di 10 anni: a fronte anche alla scarsità degli investimenti di medie dimensioni, per le imprese edili e per l’indotto sarebbe di grande importanza aprire una nuova possibilità di mercato per interventi di efficienza energetica e di ristrutturazione che, stante anche la difficile condizione economica e alla crisi del settore del credito, per molti proprietari, rappresentano l’unico investimento possibile nelle condizioni date.

L’ultimo studio ENEA 2018, rileva che per ogni 200.000 euro attivati dai bonus di efficienza energetica, viene generato lavoro per due occupati diretti e uno nell’indotto dell’edilizia. 

La legge in esame vuole poi costituire un primo passo in una riflessione sulla transizione alla sostenibilità nell’edilizia. Per questo, assieme alle misure di semplificazione, vengono previste specifiche misure regionali, a partire dalla formazione e dalla informazione, al rapporto con le professioni e le categorie economiche. La previsione di una sezione dedicata all’edilizia sostenibile all’interno del prezziario regionale, inoltre, dà ulteriore coerenza e continuità alle azioni che vengono portate aventi. Particolare centralità viene data al ruolo tecnico di IRE, con la redazione condivisa di linee guida e con l’obiettivo di diffusione di buone pratiche, e con il monitoraggio degli effetti di questa legge sul patrimonio edilizio ligure.

Nel corso della discussione della legge avvenuta in aula la maggioranza ha presentato alcuni emendamenti, tutti approvati, che hanno arricchito e integrato la legge e che specificano meglio le altezze minime derogabili, gli interventi previsti e istituiscono misure di semplificazione sugli spessori per chi interviene per l’efficientamento dall’esterno di interi edifici.

È un segnale positivo il voto unanime sulla proposta, figlio anche del positivo lavoro di collaborazione tra consiglieri di diverse forze politiche, della giunta e dell’ascolto delle associazione di categoria.

È una legge per l’edilizia sostenibile: tiene insieme lavoro, tutela ambientale, ricerca dei materiali, risparmi per il cittadini. Dà maggiori semplificazioni e opportunità di investimento nel settore dell’edilizia che da tempo soffre la crisi. Ora si tratta di promuoverla e diffondere questa nuovo strumento per l’efficienza energetica nella nostra Regione.

Qui il testo definitivo

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