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Sanità: la grande fuga

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I dati del Rendiconto di Regione Liguria per l’anno 2018 sono impietosi. Il numero più inquietante? +52% in un anno di fughe sanitarie fuori Regione

Non va tutto bene, come si ostina a ripetere in continuazione Toti, ma soprattutto sul fronte della sanità sono tante le ombre rilevate dalla magistratura contabile. Anzi, la Corte dei Conti certifica in modo indelebile quanto già emerso in questi anni: e cioè una situazione fuori controllo che costa parecchi milioni alle tasche dei liguri.

Partiamo dal disavanzo. Toti dice di averlo dimezzato: ma è falso. Perché nel 2018 era ancora di 51,5 milioni – praticamente la stessa cifra del 2015 – e quindi sarà impossibile arrivare all’azzeramento nel 2020 come aveva promesso. Tutto questo di fronte a maggiori introiti dovuti all’aumento del fondo sanitario nazionale e all’aumento delle tasse regionali, visto che da quando si è insediata la Giunta Toti molti più liguri pagano l’Irpef sanitaria.

In questi 4 anni, però, oltre alle tasse sono cresciute le fughe sanitarie con un passivo che dai 34,7 milioni del 2017 sale ai 53,6 milioni del 2018: in pratica in soli 12 mesi è raddoppiato il numero dei liguri che vanno a farsi curare fuori regione. Si tratta di 19 milioni di euro in più solo in un anno.

In poche parole, con l’aumento delle fughe nel 2018 sono andati in fumo tutte le politiche di efficientamento della spesa fatte per “risparmiare”. E’ un doppio taglio. A monte e a valle. Se uno ipotizza di spendere 100 e poi spende 120, quei 20 in più da qualche parte dovrà prenderli. E quindi rinuncerà a qualcosa, in particolare servizi, personale, investimenti. Il che per l’anno successivo comporterà un nuovo circolo vizioso, perchè a fronte di minore servizi, meno personale, meno investimenti, la scelta di cercare una buona sanità altrove si rafforzerà, non diminuirà.

Ma non è finita qui: anche sulla distribuzione farmaci arrivano parole durissime da parte della Corte dei Conti: secondo i magistrati i calcoli effettuati dal commissario di Alisa Locatelli sono inattendibili, così come i dati sui presunti risparmi ottenuti.

Infine, per il procuratore regionale contabile Claudio Mori la gestione ligure della sanità presenta “costi elevati ma un servizio non in linea con le altre Regioni del Nord“. Un giudizio senza appello

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