Dal palco di Pontida Salvini ha chiamato alle armi i suoi, chiedendo che le (sue) Regioni facessero approvare un testo per la richiesta di un referendum per la modifica della legge elettorale nazionale. Toti, nel suo incessante moto perpetuo per la ricerca di qualche punto percentuale, non si è fatto attendere.
Mercoledì la Prima Commissione Consiliare aveva bocciato la proposta referendaria presentata dalla Lega, ma nonostante questo il consiglio regionale viene convocato il giorno dopo e venerdì per discuterla per approvarla a forza.
Basterebbe ascoltare i pareri di docenti universitari e di chi la Costituzione e le leggi le conosce meglio di Calderoli e Salvini, per capire che si tratta di un provvedimento totalmente sbagliato e irricevibile. Ma volendo essere un poco più pignoli si potrebbe aggiungere che questa proposta di legge elettorale di Salvini, che chiameremo per chiarezza Mojitellum, non sarebbe comunque applicabile o che la proposta è stata giudicata inamissibile perchè il quesito referendario è poco chiaro. Senza contare, poi, gli evidenti elementi di illegittimità costituzionale: si viola il principio della rappresentanza, perché non si tutelano le minoranze, e si cancella una legge elettorale senza consegnarne una direttamente applicabile. Un pasticcio e una truffa.
Ora, il Consiglio regionale ligure avrebbe di che riunirsi, ma per discutere di temi più urgenti, come una sanità distrutta, le infrastrutture bloccate, il lavoro e l’economia paralizzate: Regione Liguria piega la sua funzione legislativa ai capricci di un atto propagandistico della Lega e perde tempo e denaro dei cittadini liguri per una proposta di legge inutile che verrà bocciata dalla Corte Costituzionale.
È veramente triste poi che venerdì 27 settembre, giorno in cui milioni di giovani in tutto il mondo chiedono alla politica di cambiare tutto per salvare il pianeta dalla crisi climatica, il Consiglio Regionale della Liguria abbia definitivamente approvato la richiesta della legge elettorale – il Mojitellum – chiesto da Salvini per salvarsi la faccia dopo la crisi di governo.
“Inutili e servi della Lega”: ho definito così le forze politiche di centrodestra che verrebbero spazzate via dalla legge elettorale per cui hanno chiesto il referendum, facendo pietosamente a gara a chi sgomitava di più per ingraziarsi Salvini. E il primo a farlo è proprio Toti, che fa il capo in Liguria, ma è anche lui umilissimo servo della Lega a livello nazionale. In più non si spiega come mai il Governatore da un lato stia creando un partito che oggi sta sull’un per cento scarso, che potrebbe ottenere parlamentari e rappresentanza solo in un sistema proporzionale, e nel frattempo propone un sistema maggioritario che non prevede spazio per i “piccoli”, a partire dal suo.
Alla fine, all’apice delle nostre proteste, abbiamo scelto di dare una plastica dimostrazione di cosa hanno fatto Toti e soci al Consiglio Regionale: l’hanno trasformato in zerbino verde per Salvini. Un tempo almeno i tappeti erano rossi…
Uno spettacolo umiliante e di irrilevanza politica, visto che il voto della Liguria sul referendum per la legge elettorale maggioritaria è arrivato pure tardi, e il referendum si richiederà lo stesso. Sono arrivati settimi, Toti non entra neppure in Europa League.