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Riforma protezione Civile: accolti emendamenti su formazione volontari, piani di protezione civile, nuovi modelli di previsione

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Scuola di formazione per i volontari, nuovi strumenti per i piani di protezione civile, garanzie per il personale di Arpal e nuovi studi per migliorare i modelli previsionali. Sono queste alcune delle modifiche al ddl della Giunta Toti in materia di protezione civile e riorganizzazione di Arpal, nel corso della discussione odierna. Proprio per questo, in occasione del voto finale in aula, ci siamo astenuti. 

Nello specifico, grazie agli emendamenti del Pd, la Regione farà in modo che i Comuni coordinino tra loro i piani di protezione civile sulla base della pianificazione di bacino e delle mappe di rischio. Positiva, poi, l’apertura della possibilità di utilizzare strumenti partecipativi per la redazione dei piani di protezione civile comunale e l’accoglimento della nostra proposta di istituire una scuola di formazione dei volontari di protezione civile e di antincendio boschivo articolata su più livelli di specializzazione, che prevede il coinvolgimento del Cima e di Alfa. Una novità determinante, che garantirà maggiore sicurezza per i cittadini e per gli stessi volontari, oltre a un miglioramento del servizio. Grazie al Pd la Regione si farà anche carico del monitoraggio dei piani di protezione civile comunali e sosterrà degli studi di ricerca per il miglioramento delle previsioni e del monitoraggio, grazie all’ausilio di enti di ricerca sul territorio. A questo proposito è stato approvato anche un nostro ordine del giorno che impegna la Regione a stanziare risorse per Arpal e Cima, al fine di costruire nuovi modelli di previsioni meteo adeguati ai cambiamenti climatici. Infine grazie a un nostro ordine del giorno c’è stato un impegno sulle piante organiche di Arpal, sulla stabilizzazione del personale e a stanziare nuove risorse. Come detto la legge approvata dal centrodestra mantiene ancora alcune criticità; tra queste segnaliamo il supporto negato ai piani di emergenza dei Comuni (e stupisce la bocciatura della nostra proposta in merito), il mancato raccordo del provvedimento con le norme nazionali in materia, la mancanza di chiarezza sulle competenze della Città Metropolitana e le Province e il mantenimento del dualismo tra protezione civile e antincendio boschivo. Tra pochi mesi Arpal subirà una forte modifica di settore e noi continueremo a rilanciare le nostre proposte di sostegno ai Comuni e di miglioramento della struttura dell’Agenzia stessa.

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