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Protesta edili, subito un tavolo di confronto

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I lavoratori del comparto dell’edilizia hanno nuovamente protestato manifestando in Consiglio Regionale per ottenere dalla Giunta il rispetto degli impegni presi, in particolare la convocazione urgente del tavolo di confronto con le imprese per favorire l’utilizzo di manodopera locale.

Lascia senza parole il fatto che dopo aver votato un ordine del giorno unitario in Consiglio che obbligava la Giunta alla convocazione di questo importantissimo strumento, l’amministrazione regionale abbia perso tempo mettendo a rischio tante opportunità per i lavoratori di quel comparto che vivono un momento particolarmente difficile. Ricordiamo che in passato, proprio attraverso l’attivazione di questo strumento, l’amministrazione di sinistra era riuscita a fare assumere più di 50 lavoratori nei cantieri del Terzo Valico.

E’ pertanto un risultato magrissimo l’assunzione di cinque lavoratori che la Giunta Toti ha dichiarato di aver ottenuto. Cinque posti di lavoro che rappresentano un punto di partenza, ma i numeri ai quali dobbiamo arrivare sono senz’altro più consistenti se vogliamo dare risposte alle migliaia di lavoratori liguri disoccupati nel settore dell’edilizia.

“Ricordiamo che il Governo ha finanziato 300 milioni di euro di interventi per la messa in sicurezza del territorio, per i quali sono già partiti e partiranno cantieri che potrebbero garantire un’occupazione per tanti lavoratori. Se solo lo volesse, questa amministrazione regionale potrebbe far partire anche i lavori della Gronda e del Nodo di San Benigno, opere il cui iter progettuale è già concluso da anni e che ho seguito in primissima persona quando ero assessore regionale.

Come Gruppo PD, continueremo a pressare la Giunta perché vengano date risposte più adeguate a quei lavoratori e perché si rispettino gli impegni presi, primo fra tutti la convocazione del tavolo per le trattative sul ricollocamento nei cantieri per le opere pubbliche che stanno per partire in città.

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Luca Garibaldi

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