E’ davvero paradossale quello che sta succedendo a Rapallo a causa del Piano Casa. La legge approvata dalla maggioranza di centrodestra, infatti, se da una parte consente ai Comuni di limitare gli interventi di ampliamento nelle zone considerate di pregio, dall’altra non gli consente di bloccare le richieste di demolizione e ricostruzione nelle stesse aree “vincolate”. E così ci si trova a dover fare i conti con casi assurdi come quello di borgo Case Noè di Rapallo, sito di alto valore storico e culturale escluso dall’applicazione del Piano casa dalla civica amministrazione tramite una delibera datata primo marzo in cui si esercita la potestà dei Comuni prevista dalla legge, ma allo stesso tempo oggetto di un intervento di demolizione e ricostruzione come dimostra il permesso rilasciato dallo stesso Comune di Rapallo il 22 marzo scorso. Di fronte a questo paradosso – da una parte si dice no all’ampliamento ma dall’altra si è poi costretti a dire sì alla demolizione/ricostruzione che è persino peggio – la Giunta regionale, come ha confermato l’assessore Scajola, non ha alcuna intenzione di intervenire e di modificare la legge.