Quando ad agosto di quest’anno è nato il nuovo Governo, i cittadini italiani rischiavano di dover pagare di tasca il conto del Papeete: 23 miliardi di tasse in più, cinquecento euro a famiglia, con l’aumento automatico dell’IVA dopo un anno e mezzo di scontri con l’Europa, aumento dello spread e politiche sbagliate.
A dicembre il nuovo Governo, grazie al lavoro del nostro partito e del Ministro dell’Economia Gualtieri, sta chiudendo una manovra economica in cui questo conto non viene pagato minimamente e si recuperano 23 miliardi di euro. Una manovra quindi che ha come pregio di mettere in sicurezza i conti dello Stato e i conti delle famiglie.
Ma non basta aver tolto dal tavolo, per i prossimi anni, la spada di Damocle dell’aumento dell’IVA. Per tornare a crescere nel Paese servono investimenti, ambientali e sociali: perché non c’è crescita senza equità.
Ed è per questo che la principale misura della manovra finanziaria è quella di aumentare le buste paga dei lavoratori dipendenti. In due anni 8 miliardi di euro di taglio al cuneo fiscale. Più soldi in busta paga: meno tasse, stipendi più alti.
L’altra grande misura riguarda gli asili nidi: 1 miliardo di euro per l’assegno universale per le famiglie, un contributo per rendere gratuiti gli asili nido per le famiglie a basso reddito ed un piano di investimenti per la realizzazione di nuove strutture.
Viene inoltre cancellato il superticket, di cui vi avevo parlato più volte: esami meno cari, e maggiore equità nell’accesso alle cure. Introdotte oltre 1200 borse di studio per gli specializzandi.
Dal lato degli investimenti, per rilanciare l’economia: sono previsti 4,4 miliardi di investimenti per un primo piano dell’economia green. 20 miliardi per le opere pubbliche e le infrastrutture, con un piano di rilancio degli investimenti. 9 miliardi destinati ai progetti egli enti locali.
Si tratta di una manovra equa, sostenibile e di rilancio per il Paese. Ora si tratta di vederne gli effetti e di continuare in questa direzione.