La destra ligure ha mostrato ancora una volta il suo volto intollerante e omofobo in Consiglio regionale. E lo ha fatto esibendo persino un imbarazzante (e imbarazzato) doppiopesismo, sostenendo che un rappresentate istituzionale può tranquillamente pronunciare frasi denigratorie nei confronti delle persone omosessuali.
Succede infatti che il consigliere della Lega Nord De Paoli (famoso per le dichiarazioni su gay e forni di qualche mese fa, nei confronti delle quali Toti e il centrodestra non hanno mai preso le distanze) abbia presentato un ordine del giorno per stigmatizzare le affermazioni del presidente del Parco delle Cinque Terre (“Vabbè, lo sterminio. Però ha portato tanto turismo”). Alla richiesta della minoranza di emendare il documento, aggiungendo anche la condanna per le parole discriminatorie pronunciate dallo stesso De Paoli fuori e dentro la commissione sulle pari opportunità (alcune messe anche a verbale) la maggioranza, però, si è sfilata e ha bocciato la modifica. Il Pd invece ha votato l’ordine del giorno contro le frasi del presidente del Parco, parole per le quali lo stesso presidente si era immediatamente scusato.
Ma non è tutto. Quando poi abbiamo presentato un altro ordine del giorno urgente e specifico, in cui chiedevamo di condannare esplicitamente qualsiasi affermazione omofoba pronunciata da qualsiasi rappresentante delle istituzioni il centrodestra, compatto, ha votato contro. Come a dire: chi pronuncia frasi come quelle dette dal presidente del Parco delle Cinque Terre va fermamente condannato (e su questo, naturalmente, siamo tutti d’accordo), ma chi discrimina e insulta gli omosessuali (soprattutto se è del centrodestra) la può fare franca. Ma queste persone non si vergognano proprio mai? Domani a Genova ci sarà il Gay Pride e questa presa di posizione omofoba da parte del centrodestra ligure è un pessimo segnale.