Il numero unico del Cup, che dopo dieci mesi funziona ancora a singhiozzo è purtroppo l’ennesima criticità della sanità ligure a guida Toti e Viale. Questo servizio, annunciato in pompa magna dal centrodestra l’estate scorsa, resta una grande incompiuta. L’assessore alla Sanità si difende dicendo che, fra dieci giorni, la situazione dovrebbe migliorare, grazie a una serie di interventi riparatori. Ma questi aggiustamenti non potevano essere fatti in precedenza? Il Pd vuole vederci chiaro e intende chiedere l’audizione, in Commissione, di Liguria Digitale, che deve occuparsi di questo servizio (così come del fascicolo sanitario elettronico), del tribunale del malato, dei farmacisti e dei medici di medicina generale. Bisogna capire cosa sia andato storto e di chi sia la responsabilità. Parliamo di un servizio fondamentale per i cittadini.
La sanità ligure in questi due anni e mezzo di governo di centrodestra sta scontando non pochi problemi come l’impasse del nuovo ospedale della Spezia, finanziato e appaltato dal centrosinistra ma che da mesi è in totale stallo, le criticità del San Bartolomeo di Sarzana, la spesa farmaceutica regionale finita totalmente fuori controllo – come certifica anche la Corte dei Conti – le fughe in costante aumento, le liste d’attesa sempre più lunghe, le case della salute (a partire da quella in Valpolcevera) ferme al palo e mai prese seriamente in considerazione, le privatizzazioni e il fascicolo elettronico, di cui da quasi tre anni si sono perse le tracce (la sperimentazione era in capo all’Asl 4, ma non se ne sa più nulla: cosa intende fare la Giunta Toti?).