Sono Luca Garibaldi, ho 41 anni, sono cresciuto in Val Graveglia e vivo a Chiavari.
Sono candidato alle elezioni regionali del 27 e 28 ottobre per il Partito Democratico a sostegno di Andrea Orlando Presidente.
Da Capogruppo del PD in Consiglio Regionale in questi anni ho guidato l’opposizione in aula e fuori, denunciando quotidianamente i fallimenti politici della destra di Toti e del suo sistema di potere. Da Consigliere regionale del territorio ho rappresentato il Tigullio, e non solo, portando le istanze di Sindaci, lavoratori, comunità e associazioni.
Ho lavorato a proposte concrete e alternative per creare una Liguria più giusta, dalla sanità, al lavoro, all’ambiente: alcune sono diventate leggi, come lo psicologo di base, le comunità energetiche e le misure rivolte alle donne affette da endometriosi. Tra le varie proposte, sono stato il promotore della Commissione Antimafia Regionale e dei fondi per il recupero dei beni confiscati alla criminalità.
La destra ha lasciato una Liguria in macerie, a partire dalla sanità. Ora è l’occasione per cambiare, per rimettere al centro i bisogni e le aspirazioni di chi si è sentito escluso, per tornare a partecipare e a decidere assieme, con trasparenza, perché ogni voce conta.
Con il vostro sostegno potrò continuare a portare la mia esperienza, le nostre idee e la voce del territorio in Regione, per costruire una Liguria diversa.
SANITÀ E WELFARE
La destra ha lasciato un’eredità disastrosa: liste d’attesa infinite, un ricorso spropositato al privato, sempre meno assunzioni di personale pubblico, nessun nuovo ospedale, 230 milioni di euro di buco di bilancio e 70 milioni persi ogni anno per le fughe dei pazienti verso altre regioni. Nel Tigullio in particolare, zero investimenti negli ultimi nove anni.
La priorità è curare la sanità pubblica con una serie di azioni concrete. Va chiusa ALISA, una struttura inutile che toglie risorse alla sanità, e vanno difese le ASL, a partire dall’ASL 4. Proponiamo un nuovo Piano straordinario per abbattere le liste d’attesa, con assunzioni e investimenti straordinari nel pubblico e incentivi per i medici per contrastare la fuga dei professionisti. Rafforziamo la medicina sul territorio, con nuovi patti con i medici di base. Digitalizziamo e sburocratizziamo: più cura, meno carta.
Aumenteremo la presenza sul territorio, con un ruolo centrale delle Case di Comunità e dell’assistenza domiciliare, e un nuovo protagonismo delle pubbliche assistenze. Istituiremo lo psicologo territoriale in tutti i distretti, per dare maggiore attenzione alla salute mentale, a partire dai più giovani. Rafforzeremo la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro, per fermare un’emergenza infinita. Rilanceremo i consultori e la medicina di genere, avvieremo un Piano d’azione contro le solitudini, nella regione più anziana d’Italia, scritto d’intesa con i Comuni e le associazioni del terzo settore.
LAVORO E SVILUPPO
La Liguria ha un tessuto del lavoro fragile, i salari più bassi del nord Italia e poca crescita.
Torniamo a puntare sul lavoro, con una reindustrializzazione verde che attragga investimenti sostenibili e occupazione di qualità. Prevediamo un salario minimo regionale per gli appalti, e l’aumento a 800 euro della retribuzione minima per i tirocini. Attiveremo investimenti specifici sulla formazione, sull’innovazione tecnologica e sulla promozione territoriale attraverso una nuova legge per il turismo e il commercio. Puntiamo alla creazione nel Tigullio di un distretto naturale del turismo sostenibile, unendo le vocazioni della costa e dell’entroterra.
TERRITORIO E AMBIENTE
La Liguria è bella e fragile: spesso è difficile muoversi, rimanere connessi, contrastare l’abbandono.
Invertiamo la tendenza con una legge per l’entroterra e i piccoli comuni, per aumentare servizi e investimenti. Completiamo le infrastrutture al palo, come il Tunnel Rapallo-Fontanabuona e la copertura internet veloce. Serve un Piano straordinario contro il dissesto idrogeologico e una legge per la tutela dei versanti, a partire dagli uliveti. Favoriamo la nascita delle Comunità Energetiche. Fermiamo il consumo di nuovo suolo e recuperiamo l’esistente. Avviamo il Parco Nazionale di Portofino a 7 comuni e riapriamo il museo della Miniera di Gambatesa.
GIOVANI E SCUOLA
Dalla formazione alla casa, dalla scuola alla cultura, la Liguria di oggi non è una terra per giovani.
La prima priorità è la scuola: occorre costruire edifici sicuri, percorsi di formazione innovativi e nuovi asili nido, anche nell’entroterra. Per l’università, aumenteremo servizi come le borse di studio, gli alloggi e le mense. Promuoveremo un abbonamento unico per gli studenti e un biglietto unico treno-bus. Vogliamo sperimentare l’eredità d’autonomia, un contributo a fondo perduto per i neomaggiorenni. Affronteremo con decisione l’emergenza casa, con un nuovo Patto per l’Abitare. Investiremo in nuovi spazi per la cultura e riapriremo gli esistenti, come il Teatro Cantero di Chiavari.
DIRITTI E FUTURO
Dopo la devastante stagione della destra serve uno scatto su legalità e trasparenza delle istituzioni, per ricucire il tessuto democratico della nostra comunità.
Vogliamo dare più potere alle comunità con una legge regionale per favorire la partecipazione dei cittadini. Rimettiamo al centro il terzo settore e il mondo del volontariato, attraverso sostegni economici per fare rete con le istituzioni e i territori. Serve una nuova legge regionale antimafia e anticorruzione, per rafforzare le misure di legalità e trasparenza, a partire dagli appalti. La Liguria deve tornare ad essere terra di parità e di diritti, eliminando ogni forma di discriminazione e violenza.