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IL CAOS RADIOTERAPIA AL SAN MARTINO E’ IL FALLIMENTO DELLA REGIONE. LOCATELLI SI DIMETTA E SI CHIUDA ALISA.

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La vicenda della radioterapia del San Martino è la dimostrazione lampante del disastro della sanità ligure. Nell’ospedale di riferimento della nostra Regione, dove l’Oncologia ha sempre rappresentato un’eccellenza nazionale, su tre acceleratori lineari per la radioterapia due sono guasti e l’unico che funziona è stata acquistato nel 2015 dalla Giunta precedente. Anche l’apparecchio per la tomoterapia è vicino al capolinea, visto che ha più di 10 anni (il limite massimo per questo tipo di macchine). In 4 anni e mezzo la Giunta Toti è stata solo in grado di avviare gare che non sono ancora concluse per sostituire due macchinari su quattro. Ma questi nuovi innesti non arriveranno prima di alcuni mesi. Bisognerà aspettare ancora, quindi, e non avremo comunque la sostituzione dell’intero parco macchine del San Martino, con il rischio di tornare nel girone infernale entro breve. La vicenda, leggiamo sui giornali, è nota a Regione Liguria dal 2016. In poco più di tre anni, nessuna azione è stata messa in campo per programmare il ricambio dei macchinari e non costringere operatori e pazienti a vivere in una situazione di perenne emergenza.

Ora, visto che il secondo macchinario malfunzionante si è rotto definitivamente prima del previsto la situazione della radioterapia oncologica è precipitata nel caos. Liste di attesa lunghissime, a cui allo stress per le prestazioni si aggiunge lo stress per i trasferimenti coatti verso altro ospedali, come il San Paolo di Savona. Una situazione indecente.

Convincono poco i comunicati stampa di indignazione postuma del Presidente della Regione e dell’Assessore Regionale: la programmazione sanitaria è una responsabilità politica della Regione. E la situazione che stiamo vedendo è il risultato delle sue mancate scelte: invece di stanziare i soldi per svecchiare il parco macchine della Sanità ha speso, per 4 anni e mezzo, un milione e mezzo di euro all’anno per la comunicazione. Inoltre si è guardato bene dall’utilizzare il Fondo strategico per tecnologie e investimenti sulla sanità, nonostante il comparto sanitario rappresenti i due terzi del bilancio regionale.

L’altra responsabile è l’Assessore Regionale Viale con la sua creatura, ALISA, Azienda Ligure Sanitaria: Alisa era stata annunciata dalla Giunta ligure come punto di forza del sistema sanitario della nostra regione, ma è diventata subito l’emblema del suo fallimento, tra liste di attesa sempre più lunghe, fughe quasi raddoppiate e il mancato pareggio di bilancio, nonostante le promesse di Toti a inizio ciclo amministrativo. Il commissario straordinario di Alisa Locatelli ha ammesso, di fatto, la propria impotenza di fronte al caos della radioterapia del San Martino.

A questo punto chiederemo nella sessione di bilancio la cancellazione di Alisa e le dimissioni di Locatelli. Chiederemo poi che le risorse risparmiate dall’abolizione di questa Azienda, al netto del personale, vengano reinvestite in azioni per accorciare i tempi di attesa e per ridurre le fughe. Solleciteremo il Ministero a inviare degli ispettori per accertare le responsabilità puntuali della situazione indegna della radioterapia del San Martino.

Perchè é una vergogna che i malati di tumore non possano avere il diritto di essere curati nella nostra Regione.

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